What time is it?

martedì 30 settembre 2008

Io amo la... sfiga! piccola dimostrazione di una giornata tipo.



Benvenuti e rieccoci qui riuniti dopo una giornata davvero stressante.


Si inizia quasi bene, sveglia REGOLARMENTE in ritardo di 50 minuti, percui risveglio forzato con fulminante colazione, lavata e vestita e tutte quelle altre cose che si fanno la mattina, poi il preparare la borsa per la scuola, ma oggi non è un giorno come gli altri, oggi ci sono gli allanamenti previsti per le ore 15 in punto, cioè subito dopo la scuola.


Mi preparo il borsone da allenamento buttandoci dentro le prime cose che capitavano e i libri di scuola da 1000 Kg l' uno, me lo metto in spalla a fatica ed esco alla velocità della luce da casa, dicorsa in macchina per una folle corsa, inutile per via dell' orario ormai troppo tardo.


Mia madre vira pericolosamente (mandando a sbandare un' alta auto) in direzione della piazza, anche se gli avevo ripetutamente detto di lasciarmi alla fermata.




Arrivo.




Marea di gente.




Che palle.


Salto 2 autobus stracolmi di gente, vabbé che sono in ritardo, ma la fine della sardina non la voglio fare, e poi porto dietro di me una borsa che è quasi il doppio di me, non sarebbe entrata


mai.




Arriva un terzo autobus, ed a riluttanza entro, è pieno ma ci si può stare.


Sono in piedi, borsa a terra, tutti che mi guardano come se stessi per esplodere, ma dal sonoro vocio di un intero autobus riesco a sentire il chiacchiericcio di 2 persone dietro di me, una ragazza e un ragazzo.


L' auto fa una brusca virata, la borsa mi finisce su un piede, facendomi perdere l' equilibrio e facendomi andare a sbattere contro la ragazza, mi sistemo più vicino chedendo scusa, ma lei non faceva che ridere, seguita da lui.


Mi accorgo presto che il ragazzo è un gay, ed la sua amica le sta chiedendo consigli sui ragazzi, guardandomi timidamente.


Faccio il grosso e metto le chuffiette selezionando canzoni degli Haggard sul mio Mp3 nuovo.




Nulla da fare.




Sento lui che ridacchia e fa battute stupide su lei e me, la ragazza arrossicce e lo picchia, ma lui non smette.




la spinge.




Mi finisce addosso.




Le piace.




Mi piace.




Che palle.




Fermata, scendo sapendo che non la rivedrò mai più, come tutte, ma chi se ne frega.


Vado dal vecchietto detto "lo zozzo" per farmi dare 2 panini, vado a scuola.




Che palle.




A scuola sono famoso per la mia forza, testimoniata dalla presenza della pesantissima borsa.


Prima ora: Religione, mp3 a palla.


Seconda ora: educazione fisica, tutto tranquillo, ma scopro di aver dimenticato gli scarpini a casa.


Terza ora: diritto, odio questa materia, ma quest' anno la prof è buona ed ho scoperto che ha un debole per i rugbysti ^^".


Chiamo casa, come al solito non risponde nessuno.


Ricreazione: Incontro il mio amico Capp. (anche se in realtà era lui che mi stava aspettando) e parliamo di affari. poi andiamo in giro a trovare altri nostri amici, tra cui Massimo "Maggimo" Maggi, Fausto "6" Graziosi e Lucia. parliamo dei vecchi temi in cui tiravamo le bottiglie sulle teste dei vecchietti randagi fuori dalla scuola.




Suona la campanella.




Quarta ora: Inglese, da spararsi, mio padre mi tempesta di chiamate.


Ultima ora: francese, da buttarsi dalla finestra, unica scappatoia mio padre che mi porta gli scarpini.




Suona la campanella.




Marea di gente.




Che palle.




ora penserete che sia finita qui... ma non è così, poiché la dea sfortuna a ancora molte cose in serbo per me.


vado alla stazione dei treni, incontri amici, prendono l' autobus che mi poteva accompagnare a casa, ma li saluto.


Una ragazza che non ho mai conosciuto mi fa conoscere il suo terzo dito dal finestrino dell' auto.


Mha...


Aspetto 1 ora, rincontro un vecchio giocatore di rugby che ha smesso poiche si stava sempre a rompere gli arti. Più che altro glieli rompevo io.


Arriva l' autobus per colleferro, esulto, entro e mi siedo, semppre con l' mp3 attaccato e mi addormento cullato dal dondolare dell' autobus, mettendo la borsa sul sedile affianco, così he nessumi mi rompa.




Mi sveglio.


L' autobus è vuoto.


L' autobus è fermo.


Non siamo a colleferro.


Chedo all' autista, è rotto (l' autobus, non l' autista)


Attacco con la pippa:




L' autobus è rotto?




sì.




perché?




si è fritto il motore.




ma non riparte?




no.




Sicuro?








ma ne è proprio sicuro?




sì.




non può ripararlo?




no.




ne è sicuro?




LA CACCA!


...




Scendo, leggo il cartello: 8 Km per colleferro.


Mi giro, la strada sterminata.


Comincio a camminare.


sono in ritardo, ed i km nn finiscono più, inoltre la pesantissima borsa mi ha perforato la spalla destra e nessuno me se carica, abbasso la testa e continuo.


Arrivo alla stazione degli autobus di colleferro, c' è una cartina, leggo, il campo è dall' altra parte del paese, mi incammino, mi PERDO.


Ma porca miseria! tutte a me mi devono capitare? ma nessuno mi ama? ma perché non esistono i miracoli? Porco di...


Alzo la testa di scatto sollevando le braccia per invocare padre nostro quando vedo la statua di padre pio che mi fissa con un braccio abbassato e uno alzato indicando l' incrocio di sinistra O_O".




Lo seguo.




arrivo al campo, in ritardo, ma questo non importa a nessuno.


Mi cambio.


Mi alleno.


Stramazzo al suolo sfinito.


Fine allenamento.


Mi faccio la doccia, ma il cell non prende lì, percui non posso chiamare mamma, mi vesto ed esco, li prende.


Ma'...


Sì?


ho finito, viemme a prende.


Non puoi farti dare un passaggio fino ad artena?


no.


sicuro?




con nessuno?


no


sicurosicuro?


LA CACCA!


...


Aspetto mezzora, poi arriva mia madre con una sua amica, saliamo su per artena con l' inno russo sparato a tutto volune nel mio orecchio, arriviamo in cima al monte, da li si vede tutto sino a Roma, stupendo.



Vedo una ragazza, alta snella ed attraente, ma appena comincia a parlare capisco una cosa: è 5 anni più piccola di me.



Mamma deve comprare del cacio fatto in casa, lo compra e ce ne andiamo, ma prima io guardo la ragazza e lei guarda me, la rivedrò, ma chi se ne frega.



arrivo a casa, ho mangiato ed ho scritto questo articolo giusto per mostrarvi un pezzo di una mia giornata tipo, voi penserete: Ma chi se ne frega? avete ragione, ma intanto io ho scritto, ed ora a voi il piacere di commentare, ora scusatemi ma vado a coricarmi.




buonanotte dal Rugbysta, e che la sfiga sia con voi!




lunedì 29 settembre 2008

Le cronache del Rugbysta


(Io durante una partitella di 2 anni fa; io sono quello che si vede sopra la ragazza con la palla)

Benvenuti, LorSignori o chiunque voglia semplicemente leggere per curiosità.



Ho creato questo Blog... bè, sinceramente l' ho creato solo perché ero l' unico che ancora non ne aveva uno e non volevo fare l' asociale (Sigh), cmq qui scoprirete cosa voglia dire essere un rugbysta e, cosa più importante, cosa significa trovarsi nelle braccia di un rugbysta.




Molti di voi penseranno che un Rugbysta sia un essere spregevole, vile, sporco e bugiardo a cui piacciono le risse, riempirsi di birra fino a che non cominci a trabboccargli dagli occhi e andare con bellissime ragazze sfruttando a fondo (molto a fondo) le proprie qualità fisiche da atleta. Quindi posso dire solo una cosa... Avete ragione! da 4 anni mi sono addentrato in un mondo completamente differente da come me lo immaginavo, sin da piccolo mi hanno sempre detto che il rugby è uno sport nobile o, come disse Oscar Fingal O'Flaherty Wills Wilde paragonandolo a quel gioco senza tradizioni formato da giocatori di porcellana che quando cadono si rompono subito denominato calcio, "Il calcio è uno sport da gentiluomini fatto da bestie, mentre il rugby è uno sport da bestie fatto da gentiluomini", frase che secondo me gli si addice molto. In effetti, quelle sopra sono solo alcuni dei "pregi" di un rugbysta, ma nonostante quello rugbysta ci si nasce, non ci si diventa. Si dice che nel cuore di un uomo ci debba essere qualcosa che lo faccia battere, nel cuore di un rugbysta ci sono (oltre a sesso e alcool) orgoglio e disciplina, ma non semplici e ordinari, ma un Orgoglio e una Disciplina che proviene da un' antichissima tradizione. Nel Rugby (come anche in altri sport) ci sono i vinti e i vincitori, questo è il motivo per cui scoppiano le risse negli stadi di calcio, uno stupido risultato finale. Non ho mai sopportato queste stupidagini da parte dei tifosi, essi dovrebbero essere felici della loro squadra nonostante il risultato finale, allora Sì che si dimostrerebbero dei veri tifosi come nel rugby. E' vero anche che se si perde una partita si rosica da morire, ma cosa è una partita se non l' esplicazione sul piano pratico della teoria fatta durante duri e asfissianti allenamenti? in fatti nel rugby le partite sono solo un modo di confrontarsi per vedere come ci si comporta in una determinata situazione, perdere serve solo a migliorarsi. In pratica, dopo botte, pistoni, spaccature degli arti, risse, ecc... tutti a farsi una birra (e forse anche qualcos' altro XD) poiché è questo il vero spirito del rugby... la Birra! (HAHAHAHAHAHAHA!)



Apparte gli scherzi, come dice la pub. della birra moretti (forse non scerzavo così tanto...) questo è uno sport che unisce, così è e così sarà sempre!





Ora, dopo questa marea di cazzate a voi la libertà di commentare il testo qui sopra o di buttare il blog nel cesso, chiudere la tazza e scaricare ridendo follemente, ma ora vi presento l' unico dio di questo blog, Eretici! amate e riverite...




L' IPNO-GUFO!!!!


R D 2 = 5

.mid">

Blog 's songs